Risultati dello studio ERAS

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Impianto

Colle Sughero , Colleferro

I° Linea

Gestore dell’impianto: EP- Sistemi S.p.A, via Colledoro 46/47 – 00034 Colleferro (Rm)

Stabilimento: via Vittorio Emanuele snc – 00034 Colleferro (Rm)

II° Linea

Gestore dell’impianto: MobilService S.r.l, via Vittorio Emanuele snc – 00034 Colleferro (Rm)

Stabilimento: via Vittorio Emanuele snc – 00034 Colleferro (Rm) 

Colle Sughero, Colleferro

Ambiente

Impianto

Impianto di termovalorizzazione di Colleferro, Colle Sughero 

L’impianto di termovalorizzazione è localizzato nel comune di Colleferro (RM) in località Colle Sughero.
E’ costituito da due linee di trattamento delle quali una di proprietà della società “EP Sistemi SpA” attiva dal 2003 ed una di proprietà della società “Mobilservice srl” attiva dal 2002.

Territorio

L’area di studio è costituita dal territorio dei comuni di Artena, Colleferro, Genazzano, Segni e Valmontone nella Provincia di Roma e dal territorio del Comune di Paliano nella Provincia di Frosinone.

La popolazione residente nel 2008 è pari a 73.445 abitanti.

 

(fonte: ISTAT “Stima del carico inquinante delle acque reflue urbane anno 2005-2008)

 

Il territorio presenta un basso grado di antropizzazione con una prevalenza di aree destinate ad uso agricolo e di aree naturali.

 

 

(fonte Carta Uso del Suolo Regione Lazio, 2003)

 

Le attività economiche presenti nell’area coinvolgono complessivamente 11.353 addetti.

 

 

(fonte ISTAT: Censimento industria e servizi 2001 - Classificazione delle attività economiche Ateco 2007)

 

Le principali infrastrutture di trasporto sono rappresentate dall’autostrada Roma-Napoli, dalla via Casilina (SS6), dalla via Tuscolana (SS215), dalla linea ferroviaria Roma-Napoli.

 

Considerando i corpi idrici di riferimento definiti dalla Regione Lazio ai fini della tutela delle acque, nell’area sono presenti il Fiume Sacco appartenente all’omonimo bacino idrografico, e il Fosso Savo (o Fosso Centogocce) appartenente al Bacino Sacco.

 

 

(fonte Regione Lazio)

 

Sono presenti aree naturali sottoposte a vincoli di tutela. 

 

 

(fonte: Regione Lazio)

 

 

(fonte Regione Lazio)

 

Stato dell'ambiente e fattori di pressione

Qualità delle acque

La Regione Lazio dispone di una rete di monitoraggio della qualità delle acque superficiali (fiumi, laghi e marino-costiere) e sotterranee (acque di falda) su cui si articola il programma annuale di monitoraggio realizzato da ARPA Lazio. Tale programma consente di valutare lo stato e l’evoluzione della qualità delle acque e costituisce un supporto alla pianificazione di interventi di mitigazione e risanamento.

 

In questo senso un quadro complessivo può essere delineato sulla base dei risultati di tutta la rete di monitoraggio nei diversi anni. In questo caso per una lettura correlata allo specifico territorio si riporta lo stato di qualità delle acque delle stazioni di misura presenti nell’area.

All’interno dell’area, oggetto dello studio, sono presenti 2 stazioni di monitoraggio delle acque fluviali.

Il monitoraggio è finalizzato alla caratterizzazione dello stato ecologico e del grado di compromissione degli acquiferi, dovuto alla presenza di sostanze chimiche “pericolose”. L’elaborazione dei risultati analitici consente di classificare le acque secondo le seguenti diverse categorie corrispondenti a una qualità decrescente.

 

Fiumi (Stato Ecologico)

 

 

Presentazione cromatica delle acque con presenza di sostanze pericolose


La presenza di sostanze pericolose in concentrazioni superiori ai valori limite fissati nella Tabella 2 dell’Allegato 5, parte quarta, del D. Lgs. 152/06 viene rappresentata cromaticamente con le seguenti modalità.

 


 

 

Per ogni stazione di monitoraggio, nella tabella successiva, sono riportati gli indici di qualità ambientale secondo la definizione generale prevista per le acque superficiali e sotterranee.

 

Fiumi  

 


(fonte: Regione Lazio e ARPA Lazio)

 

(fonte: Regione Lazio e ARPA Lazio)

Con riferimento al periodo 2006 – 2010, si evidenzia per il fiume Sacco un miglioramento dello stato ecologico delle acque passando da uno stato “scadente” (2006-2007) ad uno stato “sufficiente” (2008-2010) con assenza di sostanze pericolose con valori superiori ai limiti di accettabilità.

Il monitoraggio del fosso Savo, invece evidenzia la presenza di sostanze pericolose con valori superiori ai limiti di accettabilità nel 2008 e nel 2009 e uno stato ecologico delle acque “pessimo” per tutti gli anni in osservazione.

 


 

Posizione dei punti di campionamento rispetto ai termovalorizzatori

 

Qualità dell’aria 

L’ARPA Lazio effettua il monitoraggio della qualità dell’aria ai fini della valutazione  della distribuzione su tutto il territorio regionale della concentrazione al suolo delle principali sostanze inquinanti (biossido di zolfo, biossido di azoto, monossido di carbonio, benzene, PM10 e Ozono). L’attività di monitoraggio viene condotta impiegando in maniera coordinata e finalizzata alla descrizione dell’intera realtà regionale: misure in siti fissi (la tradizionale rete di monitoraggio della qualità dell’aria), misure con sistemi mobili, modelli di calcolo.

La rete di monitoraggio è attualmente costituita da 35 stazioni fisse.

Nei Comuni di Artena, Colleferro, Genazzano, Paliano, Segni e Valmontone, sono presenti 3 stazioni di monitoraggio, due delle quali sono ubicate nel Comune di Colleferro e una nel Comune di Segni. Le  stazioni di monitoraggio hanno registrato nel periodo 2006-2009 valori sempre inferiori ai limiti previsti dalla normativa, tranne che per il particolato atmosferico (PM10) ed il biossido di azoto.

 

(fonte: ARPA Lazio)


(*) non è previsto dalla normativa

 

 

Fattori di pressione

 

Le attività economiche, a seconda della tipologia e della dimensione, possono costituire un fattore di pressione ambientale.

Nel territorio dei Comuni di Artena, Colleferro, Genazzano, Paliano, Segni e Valmontone le attività economiche che vedono impegnate il maggior numero di addetti sono quelle Manifatturiere (3.551 addetti che rappresentano circa il 31 % del totale). Le attività di tipo commerciale impegnano 846 addetti (circa il 7 % del totale).  

 

(fonte: ISTAT, Censimento industria e servizi 2001 - Classificazione delle attività economiche Ateco 2007)

 

Stima delle emissioni di inquinanti atmosferici 

 

Nell’ambito del piano di risanamento della qualità dell’aria (ottobre 2010) la Regione Lazio si è avvalsa di una articolata stima delle emissioni di sostanze inquinanti a livello comunale per le diverse tipologie di sorgenti (industria, traffico, ecc.).

Nella tabella successiva sono riportate le emissioni stimate a livello annuo (T/anno) per l’area di indagine e quelle relative all’intera provincia e regione al fine di consentire un agevole confronto relativo alla  “potenziale”  criticità dell’area.

 


 

 

Stima delle emissioni di inquinante per tutto il territorio relativamente al particolato fine (PM10)


 

Le principali sorgenti di emissione in atmosfera presenti nell’area sono costituite da:

  •   Inceneritore di rifiuti EP-Sistemi/Mobil Service;
  •   Impianto per la lavorazione e la produzione del cemento;
  •   Tratto dell’autostrada Roma-Napoli;
  •   Emissioni diffuse all’interno dei confini amministrativi del comune di Colleferro.

 

Nell’area  sono presenti quattro  impianti industriali   soggetti ad Autorizzazione Integrata Ambientale (ai sensi del D.lgs 152/2006 succ. mod e int) appartenenti alla seguenti categorie: 

  •   n.2 impianti - 3.1. Impianti destinati alla produzione di clinker (cemento) in forni rotativi la cui capacità di produzione supera 500 tonnellate al giorno oppure di calce viva in forni rotativi la cui capacità di produzione supera 50 tonnellate al giorno, o in altri tipi di forni aventi una capacità di produzione di oltre 50 tonnellate al giorno.
  •   n.1 impinto - 1.1 Impianti di combustione con potenza termica di combustione di oltre 50 MW.
  •   n.1 impianto - 4.6 Impianto chimico per la fabbricazione di esplosivi

 

Acque reflue urbane e industriali

 

La stima del carico inquinante delle acque reflue urbane dovuto alle sostanze biodegradabili prodotte dalle attività domestiche ed economiche nel 2008 è riportato nella tabella seguente.

 

(fonte: Stime del carico inquinante delle acque reflue urbane, 2010, ISTAT)

 

 

Rifiuti

 

La produzione di rifiuti urbani può essere stimata utilizzando il  dato regionale 2007 di produzione pro capite di rifiuti urbani (604 kg/ab.*anno).

 

(fonte: elaborazione dati ISTAT e Rapporto rifiuti 2008, ISPRA)

 

La raccolta differenziata della provincia di Roma è stata nel  2007 pari al 13,2 %, mentre quella della Provincia di Frosinone è stata pari al 4,1 % (fonte: Rapporto rifiuti 2008, ISPRA).

 

Popolazione Residente

Fonte: Istat

Controlli e monitoraggi ambientali

L’impianto è autorizzato sulla base del D.lgs 59/2005 succ. mod e int. (“Attuazione integrale della direttiva 96/61/CE relativa alla prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento) che prevede diversi livelli  per le attività di controllo:

- autocontrolli, effettuati dal gestore in ottemperanza all'autorizzazione integrata, i cui esiti devono essere inviati all'autorità competente secondo le modalità e frequenze stabilite dall'autorizzazione stessa;

- controlli programmati, di competenza ISPRA - ARPA anch'essi da effettuare secondo quanto previsto e programmato dall'autorizzazione, precipuamente rivolti a verificare:

- il rispetto delle condizioni dell’autorizzazione integrata ambientale;

- la regolarità dei controlli a carico del gestore, con particolare riferimento alla regolarità delle misure e dei dispositivi di prevenzione dell'inquinamento nonché al rispetto dei valori limite di emissione;

- l'ottemperanza del gestore ai propri obblighi di comunicazione e informazione dell'autorità competente, anche con riferimento all'ipotesi di inconvenienti o incidenti in grado di influire in modo significativo sull'ambiente;

- controlli non programmati, derivanti da "ispezioni straordinarie" disposte discrezionalmente dall'autorità competente.

 

Le attività di controllo dell’impianto previste nell’autorizzazione sono riportate nel PMC

Modelli di valutazione della qualità dell'aria

Descrizione dei modelli di simulazione della qualità dell’aria

 

Lo scopo epidemiologico dello studio ha richiesto una simulazione dettagliata della dispersione degli inquinanti in aria che tenesse conto sia della variabilità nel tempo delle condizioni dell’atmosfera che della complessità del territorio considerato.

Il modello di simulazione idoneo è di tipo “non stazionario” e, vista la limitata dimensione dell’area in esame, l’esigenza di una notevole risoluzione spaziale e la limitata importanza della chimica dell’atmosfera in un dominio di dimensione limitata, è stato deciso di utilizzare il modello SPRAY (modello lagrangiano a particelle). 

 

Risultati dei modelli di simulazione della qualità dell’aria relativamente all’impianto

 

In questo lavoro di censimento e di ricostruzione modellistica del contributo allo stato di qualità dell’aria della zona di Colleferro derivante dai principali impianti ed infrastrutture presenti nella zona si ottiene come risultato quanto già riscontrato anche in altre zone della regione.

 

L’analisi effettuata evidenzia il notevole contributo  esercitato dal tratto autostradale caratterizzato da elevati flussi di traffico il cui effetto negativo, in termini di qualità dell’aria, viene amplificato dal contributo delle sostanze emesse nella zona residenziale di Colleferro e dalle sorgenti puntuali.

 

Tra le sorgenti puntuali la simulazione evidenzia il maggiore impatto del cementificio rispetto al contributo degli inceneritori a causa del maggior tasso di emissione di NOx e PST. Ciò è dovuto in particolare alle emissioni in quota dei forni del cementificio ed alle emissioni dovute alla presenza delle cave molto vicine al suolo e quindi potenzialmente critiche.

La ricostruzione effettuata rappresenta unicamente l’effetto delle sorgenti considerate nella simulazione senza considerare il contributo di altre sorgenti, più o meno prossime al dominio di calcolo, che in un area così critica dal punto di vista orografico come quella della Valle del Sacco possono influire sulla stima della concentrazione delle sostanze inquinanti. 

 

Nella figura seguente viene mostrata la distribuzione spaziale media annua di H2S (la sostanza tracciante considerata) ricostruita dal modello. In questa figura le varie porzioni di territorio interessate dai diversi livelli di concentrazione della sostanza tracciante sono chiaramente indicati con diverse colorazioni. Il livello più basso di concentrazione corrisponde all’1% della concentrazione media annua massima riscontrata sull’intero dominio di calcolo. 

                        

Comuni

L'impianto è situato nel comune di Colleferro (RM).

Risultati studio ERAS

 

Area in studio, impianto, popolazione esposta, fasce di distanza dall'impianto e impronta al suolo dell'inquinante tracciante

 

 

Stato di salute della popolazione esposta

La valutazione degli effetti sulla salute associati alla residenza in prossimità di inceneritori deriva prevalentemente da studi ecologici e suggerisce un possibile effetto per alcuni esiti riproduttivi (malformazioni congenite, nascita pretermine e basso peso alla nascita) e alcune forme tumorali (laringe, polmoni, esofago, stomaco, intestino, fegato, reni, vescica e seno), ma il grado di evidenza è molto limitato. 
Lo studio ha valutato l’associazione tra i livelli di inquinamento atmosferico e il ricorso alle cure ospedaliere dei residenti per patologie cardiovascolari e respiratorie nei periodi pre- e post-operatività dei termovalorizzatori di Colleferro e San Vittore del Lazio.

Sono stati arruolati 47.192 residenti tra il 1996 e il 2008, la maggior parte dei membri della coorte è risultata ancora residente nel periodo post attivazione impianti. L’analisi della morbosità associata all’inquinamento prodotto dai termovalorizzatori dopo la loro entrata in funzione ha evidenziato, per i residenti di sesso maschile nelle zone ad alta esposizione, un eccesso di ospedalizzazioni per malattie dell’apparato respiratorio (HR=1.26-I.C.=0.99;1.60) e malattie polmonari cronico ostruttive (HR=1.86-I.C.=1.04;3.33).

I risultati indicano un chiaro effetto dell’esposizione all’inquinamento degli incenritori con un incremento delle ospedalizzazioni per disturbi respiratori nel sesso machile. E’ quindi opportuna una continua sorveglianza epidemiologica della popolazione residente in una delle aree a più elevata criticità ambientale del Lazio.

Effetti sulla salute

Informazioni non ancora disponibili