Effetti sulla salute

 

Effetti sui residenti

Gli studi epidemiologici hanno considerato gli abitanti dei comuni in prossimità degli impianti nel periodo 1996-2010. Più precisamente, sono stati considerati i residenti entro un raggio di 5 km dal perimetro dagli impianti, ad eccezione dell’area di Malagrotta per la quale, considerata la complessità del sito, l’area è stata allargata a 7 km. Le popolazioni così individuate (coorti) sono composte dalle persone residenti nelle aree oggetto dello studio a partire dal 1/1/1996 e da tutte quelle successivamente entrate per nascita o immigrazione fino al 31 dicembre 2003. Di tutti gli individui di queste coorti, si è stimata l'esposizione agli inquinanti scelti come traccianti degli impianti (idrogeno solforato -H2S- per le discariche e polveri fini -PM10- per i termovalorizzatori). Inoltre di queste persone è stata ricostruita la storia anagrafica (cambiamenti di residenza, emigrazioni), il ricorso alle cure ospedaliere per delineare il loro stato di salute, gli esiti delle gravidanze e in ultimo i decessi: quindi sono oggetto del progetto ERAS sia effetti sulla salute a breve termine, sia effetti a lungo termine. L’approccio utilizzato in questo progetto (chiamato, in epidemiologia, di coorte retrospettivo) è ritenuto quello in grado di valutare nel modo migliore il collegamento tra una esposizione e lo stato di salute di una particolare popolazione esposta. Per misurare il rischio individuale di ammalarsi o morire in relazione all'esposizione agli inquinanti, si confrontano infatti i tassi di malattia e di mortalità nei gruppi esposti agli inquinanti e quelli non esposti. Il rapporto fra questi due gruppi dà un numero (il cosiddetto “rischio relativo”, RR) che può essere maggiore o minore di 1. Quando è maggiore di 1 vuol dire che il gruppo esposto rischia di ammalarsi o morire di più rispetto all'altro gruppo (per esempio se il rapporto è 1,58, il rischio per gli esposti sarà aumentato del 58%). Viceversa se il numero è minore di 1. Se invece il numero è uguale a 1 non c'è nessuna differenza nello stato di salute del gruppo esposto e del gruppo non esposto, cioè non c’è un rischio aggiuntivo per chi è esposto a quegli specifici inquinanti. Le analisi sono state condotte per gli uomini e le donne separatamente. Nella stima dei rischi, le analisi statistiche, hanno tenuto conto dell’età, del periodo di calendario, del livello socio-economico, dell’inquinamento atmosferico di fondo, della residenza della persona in prossimità di strade principali, autostrade e complessi industriali. Tutti questi fattori potrebbero infatti avere un ruolo “confondente”, mascherare cioè l’effetto dell’esposizione (inquinanti emessi dagli impianti) sulla salute dei residenti. In questo ambito sono stati redatti i seguenti rapporti:

 

Effetti sui lavoratori

Sono stati seguiti 6.839 lavoratori in servizio a partire dal 01/01/1994, o successivamente assunti fino al 31/12/2009, con un periodo di impiego di almeno cinque anni (18.6% donne), fra cui addetti alla raccolta, addetti alla discarica e autisti. Lo studio epidemiologico non ha messo in luce particolari effetti sulla mortalità tra i lavoratori di entrambi i sessi. Tra le lavoratrici sono stati osservati eccessi di malattie per cause respiratorie, gastrointestinali e per traumatismi.